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Presbiterio

I leoni stilofori: 

1° a sinistra ghermisce un cerbiatto e un uomo senza testa.
2° a sinistra atterra un toro.
3° ha atterrato un orso che configge le unghie nel petto.
4° lotta con un drago.
 
La credenza in marmo:
 
È a forma di altare e serve per deporre gli oggetti sacri durante le celebrazioni. Fino a pochi anni fa' si trovava nel lato opposto. La fece costruire il Can. Cagliaritano Pietro Sanna nel 1702. In alto si può ammirare un bassorilievo con l'immagine di S. Cecilia di discreto valore artistico.
 
L' altare maggiore:
 
È l'antico, prezioso altare originario, romanico-pisano della vecchia chiesa di S. Maria. La mensa marmorea poggia su quattro colonne e al centro viene sostenuta da una colonna più robusta.       
Dell'altare maggiore fanno parte i grandi argenti barocchi:
6 candelabri sbalzati e cesellati, di G. Salis;
1 croce d'altare, lavorata a sbalzo e a cesello, sempre del  Salis;
un grande leggio con la sigla al centro.

Il paliotto d' argento. Ha grande valore artistico ed é opera delicata e piacevole elaborata a sbalzo e a cesello. Nella seduta capitolare del 9 agosto 1695 si decise quest' opera, che si realizzò in Spagna, grazie all' interessamento N. H. don Martino di Vidauretta. E' in lamina d' argento attaccata a un pannello di legno con solidi bolloni. E' diviso in due ordini con leggiadri quadri in bassorilievo raccordati da colonnine tortili delicate e avvolti da tralci, frutti e putti alati.
Sopra: le figure di S. Lucifero in abiti pontificali, S. Cecilia mentre suona l' organo, S. Saturnino patrono di Cagliari.                        Sotto: Torchitorio e la moglie in preghiera davanti a S. Giorgio, S. Efisio patrono della diocesi e venerato con la sagra del 1° maggio dal 1657, S. Sebastiano martire romano curato dalla matrona Irene.

 
Il coro:
 
È del XVII sec. ed è stato restaurato più volte. Nella parete di fronte è situata la statua di marmo della Madonna di Monserrato, titolo che gli Aragonesi attribuirono a tutte le chiese dedicate alla Madonna, mentre sotto la nicchia è visibile lo stemma dell'arciv. Pietro De Vico, che restaurò la Cattedrale conferendogli la forma attuale nel 1676, infine al centro è visibile il soglio vescovile con lo stemma di Mons. D'Esquivel.
 
L' organo grande:
 

È stato costruito nel 1955 dalla Ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio (Va) ed è impostata secondo  la trasmissione radio con consolle a 3 manuali e pedaliera. È diviso in due corpi: nella parte sinistra il grand'organo,  nella parte destra l' organo  espressivo.  Nel 2007 è stato restaurato dalla stessa ditta costruttrice e ampliato con l' inserimento al G.O. di un registro ad ancia da16'  (tromba) trasmesso al pedale e di un sequencer con 999 banchi di memoria per 5 combinazioni aggiustabili.

 

 
Piccolo organo del 1700:
 
È un organo del 1758, di scuola napoletana. Caratteristiche: complessivamente ha 320 canne, così suddivise: Principale (45), Ottava (45), Decimaquinta (45), Decimanona (45), Ventiduesima (45), Ventiseiesima (45), Voce umana (25), Flauto in quinta (25), Tiratutti (320). La prima ottava è “ottava scavezza” cioè mancano i primi 4 semitoni. La pedaliera è composta da 9 pedali con richiamo tastiera. Dopo il restauro, operato dalla Ditta Palmas di Segariu, l'alimentazione avviene con elettroventilatore, ma originariamente era prodotta da due mantici cuneiformi mentre la trasmissione meccanica è sospesa.

Galleria

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