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I leoni stilofori:


Il paliotto d' argento. Ha grande valore artistico ed é opera delicata e piacevole elaborata a sbalzo e a cesello. Nella seduta capitolare del 9 agosto 1695 si decise quest' opera, che si realizzò in Spagna, grazie all' interessamento N. H. don Martino di Vidauretta. E' in lamina d' argento attaccata a un pannello di legno con solidi bolloni. E' diviso in due ordini con leggiadri quadri in bassorilievo raccordati da colonnine tortili delicate e avvolti da tralci, frutti e putti alati.
Sopra: le figure di S. Lucifero in abiti pontificali, S. Cecilia mentre suona l' organo, S. Saturnino patrono di Cagliari. Sotto: Torchitorio e la moglie in preghiera davanti a S. Giorgio, S. Efisio patrono della diocesi e venerato con la sagra del 1° maggio dal 1657, S. Sebastiano martire romano curato dalla matrona Irene.

È stato costruito nel 1955 dalla Ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio (Va) ed è impostata secondo la trasmissione radio con consolle a 3 manuali e pedaliera. È diviso in due corpi: nella parte sinistra il grand'organo, nella parte destra l' organo espressivo. Nel 2007 è stato restaurato dalla stessa ditta costruttrice e ampliato con l' inserimento al G.O. di un registro ad ancia da16' (tromba) trasmesso al pedale e di un sequencer con 999 banchi di memoria per 5 combinazioni aggiustabili.
È un organo del 1758, di scuola napoletana. Caratteristiche: complessivamente ha 320 canne, così suddivise: Principale (45), Ottava (45), Decimaquinta (45), Decimanona (45), Ventiduesima (45), Ventiseiesima (45), Voce umana (25), Flauto in quinta (25), Tiratutti (320). La prima ottava è “ottava scavezza” cioè mancano i primi 4 semitoni. La pedaliera è composta da 9 pedali con richiamo tastiera. Dopo il restauro, operato dalla Ditta Palmas di Segariu, l'alimentazione avviene con elettroventilatore, ma originariamente era prodotta da due mantici cuneiformi mentre la trasmissione meccanica è sospesa.